Il tufo è un prodotto naturale, costituito da gusci di molluschi e conchiglie. L'origine del tufo è quindi collegata al mare che, durante le glaciazioni, ha ricoperto l'isola almeno quattro volte, trasformando l'isola di Favignana in un grande fondale marino, pieno di alghe e fauna marina.
Questo ciclo di innalzamento e abbassamento del livello del mare ha generato uno strato di sedimenti marini di oltre 200 metri, composto principalmente da lamellibranchi e coralli, dando vita a una delle risorse più preziose dell'isola: il tufo favignanese, una calcarenite chiara, quasi bianca e molto compatta, già utilizzata come materiale da costruzione dai Romani.
I "pirriaturi", abili scavatori locali, tagliavano il tufo con "mannara e zappuni", creando delle vere e proprie opere d'arte tagliando la roccia ortogonalmente.
Le cave erano porzioni di terra in cui i pirriaturi eliminavano il primo stato superficiale di roccia dura, facendo emergere il tufo sottostante, che veniva successivamente tagliato in blocchi standard chiamati "cantuna", il più comune delle dimensioni di 25x25x50 cm.